Io sogno un paese-Europa dove un incaricato acquisti i vaccini per tutti senza dover avere l’assenso unanime di tutti i leader. Un paese dove si stabiliscano regole uguali per tutti. Attenzione, regole, non restrizioni. Le restrizioni possono essere diverse secondo i dati di una zona, le regole no. Un paese-Europa dove il sistema di vaccinazione e le regole per vaccinarsi siano uguali per tutti.
Un sogno che non vedrò mai avverato. Ma chiedere che tutto questo sia reale almeno per la nostra microspica, piccolissima Italia è così impossibile?
Ne abbiamo viste di ogni in questo anno di pandemia, ma quello a cui stiamo assistendo nelle vaccinazioni è veramente assurdo. Potrei fare un elenco di assurdità lungo una quaresima, ma mi soffermo solo sul sistema di prenotazioni.
Lombardia e Lazio, due sistemi completamente differenti.
Vi scandalizzate se dico che il sistema Lombardia personalmente lo ritengo più giusto? Vediamo la differenza. In Lombardia la Regione, ti contatta, ti chiama, ti prenota. Nel Lazio entri nel sito e ti prenoti scegliendo anche dove vaccinarti.
Giorni fa azzardai l’ipotesi che il vaccino a mio parere dovesse essere obbligatorio per tutti. Chiaro che non è possibile, non è pensabile mandare i carabinieri a casa di chi non vuole vaccinarsi. C’è però una questione più pratica. Lo stato che ti impone una prenotazione è come se ti dicesse che tu quel vaccino lo devi fare. Lo stato che ti dice, se proprio vuoi vaccinarti entra nel sito e prenotati è come se ti dicesse che il vaccino è quasi una cosa superflua.
All’atto pratico invece vediamo che quello della Lombardia ha creato un’enormità di problemi, anche se al di là delle leggende, i vaccini sono comunque stati fatti. Il sistema Lazio è andato liscio come l’olio.
Probabilmente se si fosse messo in funzione un sistema di convocazione nazionale centralizzato, ma coadiuvato dalle sanità locali e dai medici di base, forse avremmo ottenuto il risultato migliore. E soprattutto non avremmo visto questa stupida gara fra regioni che nasconde tutt’altre verità.
Non c’era il tempo? Ma scherziamo? ci sono stati mesi e mesi di tempo per programmare tutto questo e invece abbiamo avuto un governo che non avendo fatto il resto di niente all’ultimo momento ha scaricato tutto sulle regioni dicendogli: arrangiatevi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Categorie

  • Nessuna categoria