Ogni tanto c’è un tormentone su un argomento specifico, di solito imposto, e tutti ne parlano, tutti si indignano, spesso senza sapere di che parlano.
La settimana scorsa è stata la volta del selciato del Tevere coperto d’asfalto dalla Raggi. E via, scandalo, indignazione e di tutto di più.
Naturalmente concordo, coprire i sampietrini, simbolo di Roma, è scandaloso.
Io però ricordo che quando mi scandalizzai per la decisione di Ignazio Marino di togliere i sampietrini da 68 strade del centro di Roma, ebbi tutti i suoi sostenitori contro, ma guarda caso son sempre gli stessi. Marinò iniziò asfaltando Via dei Fori Imperiali, poi non ebbe il tempo di finire l’opera e la finì la Raggi. Naturalmente all’epoca i grillini erano scandalizzati come me della decisione.
Eppure, coprire un selciato, non sul Lungotevere come qualche ignorante ha scritto, ma sul camminamento a livello argine, posto sotto i muraglioni costruiti 150 anni fa, dovrebbe essere meno grave di far sparire il selciato in vie storiche di Roma. Milano non l’ha fatto ad esempio.
Ma non è tutto.
È vero che la Raggi, come tutti i sindaci grillini, di professione fa la creatrice di piste ciclabili e come tutti, non fa altro. D’altra parte è anche semplice, mandi una squadra di imbianchini, un secchio di vernice e in una notte hai fatto una pista, che fa sempre molto figo. Anche in una città dove la bici non ce l’ha nessuno ed è praticamente impossibile utilizzarla.
Però è anche vero che le piste sotto al tevere già c’erano e non le ha fatte la Raggi, le hanno fatte le giunte di sinistra diversi anni fa.
Insomma, amici, prima di indignarvi, informatevi bene, onde evitare figuracce.
Alcuni tratti delle piste ciclabili in asfalto create anni fa sotto i muraglioni del Tevere
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