Sembrava che finalmente ne fossimo fuori dalle disposizioni, strampalate, assurde e dittatoriali di quel fascistello, poco intelligente e molto attivo del Robertino nazionale. Invece no, imperversa ancora e promette di creare altri sfaceli.
L’assurdo? Che ora prende a modello la Francia. Ovvero, Macron dovrebbe essere l’uomo di riferimento in Europa della mia area politica, ma per me è da archiviare per le tante fesserie che ha fatto, per lui diventa un modello.
Non vorrei dover tediare i miei amici con le mie tabelline postate per un anno e mezzo dove dimostravo con fatti e non chiacchiere da salotto, che l’Italia era la peggiore in assoluto nei risultati anticovid, perché se andate a riguardarveli, la Francia arrivava subito dopo di noi nei pessimi risultati. Sì, la Francia delle chiusure indiscriminate, del coprifuoco alle 18.
Parliamoci chiaro, non sono contro l’uso del GreenPass, ma lo vedo bene in casi specifici. Gli stadi, i grandi concerti, se vogliamo i cinema, le discoteche e magari chissà, forse non sarebbe male controllare anche gli spostamenti da stato a stato. Fermo restando che se richiedi il GreenPass per l’ingresso in quei luoghi, poi azzeri le restrizioni.
Restrizioni, tanto è che una percentuale non indifferente di esercizi non ha potuto mai riaprire.
La cosa però che a me personalmente fa imbestialire, è che è una delle tante disposizioni che abbatterebbe interi settori commerciali e produttivi, toglierebbe ai normali cittadini in giro magari per lavoro la possibilità di bersi un caffè, ma non assicurerebbe un bel niente, perché assolutamente incontrollabile. Esattamente come alcune disposizioni totalmente imbecilli che abbiamo visto, una per tutte: puoi andare a trovare i parenti una sola volta al giorno.
In tutto questo la Meloni gode, non deve fare la minima fatica a fare propaganda, ci pensa la maggioranza.
Spero che Draghi, se ne avveda, che rimedi, perché il suo operato che nessuno al mondo può disconoscergli potrebbe essere annacquato da provvedimenti assurdi come questo.
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