Mi spiace per gli amici affezionati a questa trasmissione, ma Report è sempre stata questa e Ranucci non è altro che l’erede e allievo della Gabanelli.
Torno indietro nel tempo. Forse 20 anni fa circa, guardavo molto poco la televisione, ma una sera per caso mi imbatto in Report, di cui avevo sentito parlare molto bene diversi amici.
Vedo un servizio su una questione edilizia a Roma, il caso vuole che conoscessi molto bene quella questione, tutti i dettagli e ogni particolare. Rimango esterrefatto perché tutto quello che sento dire è completamente sbagliato, non una notizia vera. Capisco anche subito il sistema, nessuna accusa precisa a nessuno, però si danno una serie di notizie che nella realtà non hanno alcuna connessione, ma messe in fila suggeriscono all’ascoltatore, senza dirglielo, che dietro c’è del marcio.
Roba da regimi. In seguito quando mi capita guardo anche altre puntate, magari un solo servizio. In tutto quello che vedo anche in seguito, trovo o bugie madornali, o cose non provate e non provabili e a volte cose inaudite. Ad esempio il ripetersi di servizi contro industrie soprattutto alimentari, con sospetti gravissimi e non reali sui prodotti, che creano enormi perdite alle aziende e soprattutto ai lavoratori, senza mai e dico mai, documentazioni vere e serie su quello che dicono.
Ranucci è stato il braccio destro della Milena da sempre, ma Barnard ve lo ricordate? allontanato dalla Rai perché l’aveva fatta troppo grossa, e la Gabanelli dopo avergli lasciato dire quello che voleva, come sempre, gli fece accollare le spese di risarcimento. Quello per pagare il debito diventò un guru dell’impossibile, andò in giro per le piazze a imporre il verbo e la verità, che nemmeno il più triste degli sciamani.
Quello che dico non è una mia invenzione, lo dicono le migliaia di querele che il programma ha ricevuto, lo dicono il centinaio di processi a carico, lo dice la cifra di 246 milioni di euro richiesti per danni subiti.
Non è un caso che la Rai a un certo punto decise di mettere un freno e cercò di togliere l’assistenza legale alla trasmissione. Ricordo che i giornali amici titolavano: “vogliono mettere il bavaglio a Report” e tutti i miei amici con lo slogan sulle foto: “giù le mani da report”. Oggi se sentite la Gabanelli, ma anche se leggete Wikipedia, vi diranno che è vero delle tante querele ma hanno perso solo una volta. Non è vero!
Premetto, il sistema che ho detto sopra, è quello più subdolo, screditi una persona o un’azienda dando una serie di informazioni concatenate e messe in fila in modo da incutere nell’ascoltatore l’idea di misfatti di ogni genere, ma non lo dici. Di fronte alla legge, soprattutto con una Magistratura benevola, la passi liscia.
A questo proposito, non credo che dopo tutto quello che sta succedendo ancora non sia chiaro a tutti, quello che dico da anni, che in questo paese esiste un patto non scritto ma solidissimo fra Magistratura, alcune forze politiche e informazione. Ricordate anche che non a caso la Gabanelli fu candidata dal M5S a Presidente della Repubblica.
Per quanto riguarda l’ultimo episodio, di cui ho parlato QUI, faccio presente che Report è stata condannata per un episodio analogo ma molto, molto meno grave di quello di oggi.
La conclusione di questo mio che è più uno sfogo che una riflessione, è solo una: l’amarezza che provo a leggere i miei amici.
Quando dite, Report che delusione, significa solo una cosa: che quando una persona, un giornale, una trasmissione o la stessa magistratura colpisce un vostro nemico, lo acclamate. Appena colpisce un vostro amico, lo insultate.
Non funziona così, amici miei. Se non impariamo a combattere la malainformazione e la malagiustizia, sempre e comunque, questo paese procederà sempre più spedita verso la via di un regime.
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